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Categoria: Liturgia

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23Aprile
2025

Pasqua di Risurrezione 2025

23 Aprile 2025
emanuele magnanimi
Liturgia
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Domenica 20 aprile in una chiesa stracolma di fedeli alle 10,45 si è svolta la celebrazione della Santa Messa di Pasqua in Resurrectione Domini.

La Pasqua è tempo di Resurrezione: “Cristo è risorto e vive tra di noi”. La Risurrezione è un fatto, non è l’interpretazione di un fatto, è avvenuto il passaggio definitivo dell’umanità dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla paura alla fiducia, dalla desolazione alla comunione.

Il Cristo risorto per i cristiani è quell’uomo che si è caricato sulle spalle le colpe di tutti, anche le liti, i rancori, gli abbracci mancati per non saper perdonare.

In Lui si poggia la nostra risurrezione, la nostra fede in cui ricrea l’uomo nuovo. Gesù è l’Alfa e l’Omega della nostra vita, è il Signore del tempo e della storia che ci invita a uscire dalle nostre comodità e a diventare annunciatori di speranza.

È il tempo della gioia, racconta il Vangelo, che non si limitata a quest’epoca dell’anno liturgico, ma è presente in ogni momento nell’animo del cristiano: Cristo non è un uomo del passato, che visse un tempo e poi se ne andò lasciandoci un bel ricordo o un esempio meraviglioso.

La sua Risurrezione è un forte richiamo ai cristiani di tutto il mondo ad “essere luce e a portare luce agli altri”. È mettere Cristo alla base di ogni realtà umana perché è sempre Lui a liberarci dalle prigioni, ad aprirci gli occhi, a sollevare i pesi caricati sulle nostre spalle fino all’ultimo giorno.

Papa Francesco dice  “A Pasqua è cambiato il destino del mondo e oggi, che coincide anche con la data della risurrezione di Cristo, possiamo gioire nel celebrare, per pura grazia, il giorno più importante e bello della storia”.

Papa Francesco afferma anche che la Pasqua è il tempo in cui sperimentare la vittoria sulle nostre catene interiori, spesso segni di mediocrità. “Affrettiamoci a superare conflitti e divisioni, e ad aprire i nostri cuori a coloro che ne hanno più bisogno. Affrettiamoci a percorrere le vie della pace e della fratellanza . Rallegriamoci per i segni concreti di speranza che ci giungono da tanti paesi, a cominciare da quelli che offrono assistenza e rifugio a chi fugge dalla guerra e dalla povertà. Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità”.

La Risurrezione è rinascita è il passaggio a una vita una vita immersa nell’eternità di Dio. Non si tratta di qualcosa che Gesù ha ottenuto solo per sé, ma anche per noi, per i quali è morto e risuscitato.

Al termine della significativa celebrazione Don Gerardo circondato dai bambini ha distribuito cioccolata a tutti dopo che aveva sospeso questa consuetudine per tutto il periodo della Quaresima!

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22Aprile
2025

Veglia Solenne di Pasqua 2025

22 Aprile 2025
emanuele magnanimi
Liturgia
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La veglia di Resurrezione del Signore, o Veglia Pasquale, è una solenne celebrazione liturgica che segna la risurrezione di Gesù Cristo. Si svolge nella notte tra il Sabato Santo e la domenica di Pasqua, e rappresenta il culmine della Settimana Santa. Durante la veglia, si celebrano riti come l’accensione del cero pasquale, la lettura dei testi biblici e il rito del battesimo, simbolizzando il passaggio dalla morte alla vita.

La Veglia Pasquale è un momento di particolare importanza spirituale, in cui la Chiesa celebra la vittoria di Gesù sulla morte e la promessa di vita eterna.

La veglia è caratterizzata da diversi elementi rituali: l’accensione del cero pasquale che simboleggia la luce di Cristo che illumina le tenebre del peccato e della morte poi c’è la lettura dei testi biblici, si leggono brani che narrano la creazione, la storia della salvezza e la risurrezione di Gesù e poi il rito del battesimo che simboleggia l’immersione nella morte di Cristo e la risurrezione a nuova vita in Lui.

La Veglia Pasquale è un momento di grande gioia e speranza, in cui i fedeli si preparano a celebrare la risurrezione di Gesù e a rinnovare il proprio impegno di fede. Ci ricorda che la luce della Risurrezione rischiara il cammino passo dopo passo, irrompe nelle tenebre della storia senza clamore, rifulge nel nostro cuore in modo discreto. E ad essa corrisponde una fede umile, priva di ogni trionfalismo.

La Pasqua del Signore non è un evento spettacolare con cui Dio afferma sé stesso e obbliga a credere in Lui; non è una mèta che Gesù raggiunge per una via facile, aggirando il Calvario; e nemmeno noi possiamo viverla in modo disinvolto e senza esitazione interiore. Al contrario, la Risurrezione è simile a piccoli germogli di luce che si fanno strada a poco a poco, senza fare rumore, talvolta ancora minacciati dalla notte e dall’incredulità.

Questo “stile” di Dio ci libera da una religiosità astratta, illusa dal pensare che la risurrezione del Signore risolva tutto in maniera magica. Tutt’altro: non possiamo celebrare la Pasqua senza continuare a fare i conti con le notti che portiamo nel cuore e con le ombre di morte che spesso si addensano sul mondo.

Cristo ha vinto il peccato e ha distrutto la morte ma, nella nostra storia terrena, la potenza della sua Risurrezione si sta ancora compiendo. E questo compimento, come un piccolo germoglio di luce, è affidato a noi, perché lo custodiamo e lo facciamo crescere.

E’ opportuno che ogni cristiano partecipi a questa celebrazione per capirne fino in fondo la bellezza dei diversi momenti e il significato di ogni singolo gesto!

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22Aprile
2025

Venerdì Santo 2025

22 Aprile 2025
emanuele magnanimi
Liturgia
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È  il giorno in cui si celebra la crocifissione e morte di Gesù, il secondo giorno del Triduo Pasquale. In questo giorno la Chiesa non celebra l’Eucaristia ma l’Azione liturgica della Passione del Signore, composta dalla Liturgia della Parola, dall’Adorazione della croce e dai Riti di Comunione e come gli altri venerdì della Quaresima è giorno di digiuno e astinenza dalle carni.

In Parrocchia nella mattinata del Venerdì Santo davanti all’Altare della Reposizione, allestito dopo la Messa vespertina in Coena Domini del Giovedì alle 9 si sono celebrate  comunitariamente l’Ufficio delle Letture e le Lodi Mattutine e poi nel pomeriggio si è svolta l’Azione liturgica della Passione del Signore, detta In Passione Domini.

Questa celebrazione si è svolta  in tre parti è iniziata con la  Liturgia della parola Prima e Seconda lettura e il Vangelo con la Passione poi la solenne preghiera universale.

Il secondo momento è stato ricco di emozione con l’Adorazione della Santa Croce, e poi tutti i fedeli in fila per adorare quel Cristo che ha dato la vita per ognuno di noi.

E poi a concludere la Comunione con le specie eucaristiche consacrate il Giovedì Santo.

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22Aprile
2025

Giovedì Santo – Lavanda Dei Piedi – Cena Del Signore

22 Aprile 2025
emanuele magnanimi
Liturgia
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Il Giovedì Santo e tra le giornate più ricche di segni e significato non solo della Quaresima ma di tutto l’ anno liturgico.

Con il Giovedì Santo si conclude la Quaresima, iniziata il Mercoledì delle Ceneri, e con essa finisce anche il digiuno penitenziale e con la Messa vespertina “in Coena Domini” inizia il Triduo pasquale, ossia i tre giorni nei quali si commemorano la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, che ha il suo fulcro nella solenne Veglia pasquale e si conclude con i secondi vespri della Domenica di Pasqua.

Possiamo dividere la giornata in  2 importanti  e distinte celebrazioni liturgiche:

1-La messa mattutina del Crisma dove il Vescovo con una solenne cerimonia consacra il sacro crisma, cioè l’olio benedetto da utilizzare per tutto l’anno successivo per i Sacramenti del Battesimo, Cresima e Ordine Sacro e gli altri tre oli usati per il Battesimo, Unzione degli Infermi e per ungere i Catecumeni. A tale cerimonia partecipano i sacerdoti e i diaconi, che si radunano attorno al loro vescovo, quale visibile conferma della Chiesa e del sacerdozio fondato da Cristo e alla quale Don Gerardo e Padre Francesco hanno partecipato.

2-La messa vespertina “in Coena Domini” Nel tardo pomeriggio, esattamente alle 18,30 nella nostra Parrocchia,  c’è stata la celebrazione della Messa in “Coena Domini”, cioè la “Cena del Signore”. Si tratta dell’Ultima Cena che Gesù tenne insieme ai suoi apostoli prima dell’arresto e della condanna a morte.

Nella celebrazione, oltre alla lavanda dei piedi, i bambini della catechesi sono rimasti incuriositi dalla spiegazione che Don ha fatto dei tre tipi di olio che la mattina erano stati consacrati e poi facendoli andare davanti l’ altare gli ha fatto vedere da vicino e sentirne il profumo.

I riti liturgici del Giovedì Santo, giorno in cui la Chiesa celebra oltre l’istituzione dell’Eucaristia, anche quella dell’Ordine Sacro, ossia del sacerdozio cristiano, si sono conclusi  dopo la messa della Cena con la Reposizione dell’Eucaristia nel Tabernacolo quest’ anno  in mezzo ad un grande prato fiorito. Poi tutto il resto della chiesa è stato oscurato, in segno di dolore perché è iniziata la Passione di Gesù; le campane sono state spente e il Crocifisso coperto.

Alle 21 poi c’è stata l’ Adorazione Eucaristica presso l’ Altare della Reposizione, un altro momento ricco di significato, emozioni, insegnamenti e mistagogia  preparato meticolosamente dal nostro Parroco  è stato un vero “cammino di speranza” con tanti riflessioni accompagnate dalla preghiera e dai canti.

E poi a seguire adorazione davanti l’ Altare della Reposizione per tutta la notte.

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15Aprile
2025

Domenica delle Palme 2025

15 Aprile 2025
emanuele magnanimi
Liturgia
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Nel cristianesimo, la Domenica delle Palme è la domenica che precede la Pasqua. In questo giorno si ricorda il trionfale Ingresso a Gerusalemme di Gesù, in sella a un asino e osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma.

Tante le persone che, radunate dalle voci dell’arrivo di Gesù, stesero a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi intorno, e agitandoli festosamente gli rendevano onore.

Nel calendario liturgico con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana santa ma non termina la Quaresima, che finirà solo con la celebrazione dell’ora nona del Giovedì Santo, giorno in cui, con la celebrazione vespertina si darà inizio al sacro triduo pasquale.

La liturgia della Domenica delle Palme nella nostra parrocchia, proprio per ricordare Gesù che venne accolto a Gerusalemme, ha accolto tutti i fedeli in Piazza Nassirya dove i volontari hanno distribuito a tutti i ramoscelli di ulivo preparati dal gruppo Caritas e tanti aiutanti volenterosi di tutte le età. Poi tutti in processione fin dentro la Chiesa dove un canto di gioia ha accolto i fedeli.

La celebrazione della messa è continuata  con la lunga lettura del Passio, ossia del racconto della Passione di Gesù, tratta dai Vangeli di Marco, Luca o Matteo, a seconda dell’anno liturgico.

Il racconto della Passione viene letto da tre persone che rivestono la parte di Cristo (letta dal sacerdote), del cronista e del popolo (compresi alcuni personaggi). Il racconto è articolato in quattro parti: l’arresto di Gesù; il processo giudaico; il processo romano; la condanna, l’esecuzione, morte e sepoltura.

Molto toccanti le parole di Don Gerardo quando parlando della “Passione” che significa sofferenza e dolore ci ha detto che con il sacrificio di  Gesù, questa parola cambia completamente significato e diventa amore infinito, donazione, generosità per la nostra salvezza.

Una celebrazione sempre molto partecipata sia in piazza che in Chiesa.

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01Aprile
2025

Celebrazione Domenica Laetare e conclusione del corso prematrimoniale!

1 Aprile 2025
emanuele magnanimi
Liturgia
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Domenica 30 marzo quarta domenica di Quaresima, una domenica speciale che prende il nome di domenica Laetare.

La parola latina «Laetare» significa «Rallegrati», e questo invito alla gioia risuona in modo particolare nel cuore del nostro cammino quaresimale e con gioia la comunità ha accolto 13 coppie che hanno concluso il corso prematrimoniale preparatorio al Sacramento del Matrimonio e hanno partecipato  alla celebrazione delle 18,30.

Come un viaggiatore che intravede la meta dopo un lungo percorso, anche noi oggi siamo invitati a sollevare lo sguardo e a pregustare la gioia piena della Pasqua.

E in questa domenica il Vangelo che abbiamo ascoltato  una delle parabole più belle e commoventi di tutta la Scrittura: la parabola del Padre misericordioso  in questa Quaresima, la Chiesa ci ricorda che la vera gioia (laetitia) nasce non dalle nostre perfezioni, ma dall’abbraccio del Padre.

Il rosa dei paramenti è un invito a non lasciarci schiacciare dal peso delle nostre fragilità, ma a fidarci della misericordia che ridona vita. Come il figlio minore, siamo chiamati a «rientrare in noi», a riconoscere i nostri deserti. Come il padre, siamo invitati a fare festa per chi ritorna, senza risentimenti.

La parabola del figliol prodigo è un messaggio di speranza potente per tutti noi, specialmente in questo tempo di Quaresima. Essa ci ricorda che non importa quanto ci siamo allontanati da Dio, quanto abbiamo sbagliato, il suo amore e la sua misericordia sono sempre pronti ad accoglierci. La porta della sua casa è sempre aperta e questa domenica ci invita proprio a questo: a gioire per la certezza dell’amore di Dio, un amore che ci perdona, ci rialza e ci restituisce la dignità di figli e ci ricorda che la Quaresima non è solo un tempo di penitenza, ma anche un cammino verso la gioia del perdono e della riconciliazione. Dio ci attende sempre, pronto ad abbracciarci e a far festa per noi.

L’ augurio che tutta la comunità fa a queste 13 coppie è che lascino  che la tenerezza di Dio li rivesta di speranza e che si lasciano avvolgere dalla misericordia del Padre e, come il figliol prodigo, decidano di alzarsi e di tornare alla casa del Padre, certi che lì troveranno un abbraccio pieno di gioia e di perdono.

A termine della celebrazione Don Gerardo ha consegnato alle coppie  l’attestato di partecipazione è il prezioso dono della Bibbia e poi i festeggiamenti con la classica “Pizza” tutti insieme!!!

 

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28Marzo
2025

Settimana Santa 2025: Celebrazioni nella Parrocchia di San Carlo Borromeo

28 Marzo 2025
emanuele magnanimi
Liturgia
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La Settimana Santa è il momento più intenso dell’anno liturgico, in cui la Chiesa celebra il mistero pasquale di Cristo: la sua Passione, Morte e Risurrezione. Anche quest’anno, la Parrocchia di San Carlo Borromeo a Cave invita tutti i fedeli a partecipare con devozione alle celebrazioni liturgiche previste dal 13 al 20 aprile 2025.

Programma delle Celebrazioni

Domenica delle Palme – 13 aprile 2025
Ore 10:30 – Piazza Santa Croce: Benedizione dei rami d’ulivo, processione e celebrazione della Passione in Chiesa.

Giovedì Santo – 17 aprile 2025 (In Coena Domini)
Ore 18:30 – Santa Messa solenne della Cena del Signore con il rito della Lavanda dei piedi.
Ore 21:00 – Adorazione comunitaria presso l’Altare della Reposizione, con adorazione notturna.

Venerdì Santo – 18 aprile 2025 (Passione Domini)
Ore 9:00 – Ufficio delle letture e Lodi
Ore 9:00 – 12:00 – Confessioni
Ore 15:00 – Coroncina della Divina Misericordia
Ore 16:00 – Liturgia della Passione del Signore e adorazione della Croce

Sabato Santo – 19 aprile 2025 (Veglia Pasquale)
Ore 9:00 – Ufficio delle letture e Lodi
Ore 9:00 – 12:00 – Confessioni
Ore 22:30 – Solenne Veglia Pasquale

Domenica di Pasqua – 20 aprile 2025 (Resurrezione Domini)
Ore 7:30 – Santa Messa in Parrocchia
Ore 9:30 – Santa Messa presso il Santuario di San Lorenzo
Ore 10:45 – Santa Messa Solenne in Parrocchia
Ore 18:30 – Santa Messa in Parrocchia

La Settimana Santa è un tempo di preghiera, riflessione e conversione, in cui ogni fedele è chiamato a seguire il Signore nel suo cammino verso la Croce e la Risurrezione. Invitiamo tutta la comunità parrocchiale a prendere parte a queste celebrazioni con fede e raccoglimento.
Che il Cristo Risorto illumini i nostri cuori e ci doni la Sua pace!

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25Marzo
2025

Festa di San Giusppe – Benedizione a tutti i papà 2025

25 Marzo 2025
emanuele magnanimi
Liturgia
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Nella nostra Parrocchia domenica 23 marzo, qualche giorno dopo S. Giuseppe, nella messa della 10.45 sono stati invitati tutti i papà per ricevere la benedizione.

E’ stato bello vederli davanti all’altare, prima hanno aiutato il gruppo Tiberiade a decorare l’ albero di “fico secco” che i bambini hanno usato per spiegare la Parabola del Vangelo e poi ci hanno attaccato fichi, foglie e cuori.

Poi con i bambini per mano insieme agli altri papà presenti hanno ricevuto la benedizione fatta da Don Gerardo.

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06Marzo
2025

Imposizione delle Ceneri – Mercoledì 5 marzo 2025

6 Marzo 2025
emanuele magnanimi
Liturgia
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Martedì 4 abbiamo concluso la pratica delle 40 ore, si è concluso anche il Carnevale una festa gioiosa che piace tanto ai bambini ma che coinvolge anche i grandi e proprio ai grandi per iniziare nel modo giusto questo nuovo tempo liturgico si chiede di  gettare le maschere.

Quelle di Carnevale, ovviamente, ma anche quelle, molto più difficili da togliere, che indossiamo quotidianamente, per dimostrare di essere dei bravi genitori, dei buoni figli, dei bravi cittadini… Maschere che indossiamo per essere accolti, per piacere, per non sfigurare davanti al mondo così esigente, come un gigantesco tribunale che continuamente ci giudica.

Il mercoledì delle ceneri serve a ricordarci che siamo creature bisognose di riscoprire il rapporto sincero con Dio e con il prossimo, culminerà nella mattina del Giovedì Santo. La cenere è simbolo di penitenza e quella utilizzata nel rito è ricavata dai rami benedetti l’ anno scorso nella Domenica delle Palme che abbiamo bruciato domenica scorsa.

Questo giorno da inizio alla Quaresima e inizia con il digiuno, uno dei due più importanti per i cristiani, infatti oltre al mercoledì delle Ceneri si sarà quello del Venerdì Santo ai quali tutti siamo invitati a rispettare.

Il digiuno importanti per i cristiani ci aiuterà a ricordarci cosa è davvero essenziale nella nostra vita, avendo la certezza di quell’unico pane che ci sazia, a quell’unica acqua che ci disseta. Proprio nel Vangelo di questa celebrazione si parla di elemosina, preghiera e digiuno.

L’elemosina è esercitarsi a spostare lo sguardo da se stessi verso gli altri per non cadere nella pericolosa convinzione che esistiamo solo noi e i nostri bisogni. A volte basta aprire gli occhi e vedere la vita altrui per trovare un modo di ridimensionarsi.

La preghiera è crescere in intimità e fiducia con Dio. Chi non prega vive una sorta di ateismo pratico; vive come se fosse solo al mondo e ha la sensazione di esserlo davvero.

Il digiuno è la scelta deliberata di non farsi dominare dalle proprie mancanze, e se si riesce a farlo con un pezzo di pane si ha la speranza di saperlo fare anche in cose più grandi e decisive.

Con queste tre armi i quaranta giorni della Quaresima saranno un tempo proficuo per ciascuno di noi e ci aiuteranno a non sprecare questa Pasqua.

Un cammino impegnativo certo che, però, ci è necessario per non vivere appiattiti, per non anestetizzarci davanti ad una quotidianità sempre ripetitiva, sempre meno avvincente, sempre più monotona.

Iniziare la quaresima con l’austero segno dell’imposizione delle ceneri, per ricordarci che siamo solo polvere. Ma polvere che Dio trasfigura in luce. Un cammino che come ha detto Don Gerardo nell’ omelia  non finisce con  i quaranta giorni che vanno dal Mercoledì delle Ceneri al Giovedì Santo naturalmente occorrerà tutta una vita, ma quello sicuramente è il punto di partenza.

Numerosi sono stati i fedeli che hanno partecipato alle Sante Messe delle 9 e delle 17,30 a San Carlo e anche alle 20,30 al Santuario di San Lorenzo dove c’è stato il pienone di fedeli che in fila a testa chinata con la frase  “Convertiti e credi al Vangelo” hanno avuto l’ imposizione delle Ceneri.

 Buona quaresima a tutti!!!

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06Marzo
2025

Quaranta ore di Adorazione

6 Marzo 2025
emanuele magnanimi
Liturgia
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Anche quest’anno in parrocchia il 3 e il 4 marzo ci sono state le “40 ore di adorazione” è sempre inaspettato il numero dei fedeli che fanno visita a Gesù, stupisce sempre il fatto che sono state tante le persone che si scritte nella tabella per prendere la loro ora di adorazione ma moltissimi di più sono stati poi i frequentatori effettivi di queste ore, grandi, piccoli, vicini e lontani non solo di chilometri ma anche lontani della fede che hanno messo di nuovo il piede in chiesa che si sono messi in ginocchio davanti al Signore e avvicinati al Sacramento della Confessione, questa pratica tocca veramente i cuori e li riempie di Grazia.

L’origine remota delle Quarantore è da ritrovarsi nella pratica dei fedeli di commemorare, durante la settimana santa, le quaranta ore che il Corpo di Gesù giacque nel sepolcro; durante questo arco di tempo i fedeli rimanevano in preghiera e facevano penitenza per prepararsi degnamente alla grande solennità della Pasqua.

Pian piano le Quarantore si caratterizzarono come pia pratica avente lo scopo di adorare nell’Eucaristia i misteri della passione e morte di Gesù e assunsero infine il carattere di adorazione comunitaria di Gesù-Eucaristia, centro della vita cristiana, della comunità e fonte del suo rinnovamento spirituale.

In tal senso è molto importante ricordare e sottolineare il valore dell’adorazione eucaristica che, per ogni comunità cristiana, nutrita dalla comunione sacramentale, diventa il culmine e la fonte della sua spiritualità.

Le 40 ore sono iniziate con la Santa Messa della mattina del 3 e si sono concluse il giorno dopo con  l’ adorazione comunitaria dal tema ”Gesù pane della speranza”, subito dopo la messa vespertina.

Sentite e profonde le parole del nostro parroco che durante l’omelia ha affermato, facendo riferimento al Vangelo di marco 10, 28-31 che tutto il tempo che ogni fedele ha dedicato davanti a quell’ Ostensorio durante le 40 ore lasciando i propri impegni guadagnerà 100 volte tanto.

Ha continuato dicendo chissà quante parole di Grazia ha donato il Signore in queste 40 ore e tutti credendo di aver fatto qualcosa di buono per Lui adorandolo ma in realtà è stato Lui che ha fatto qualcosa per noi.

Il sacrificio che è stato fatto per ogni minuto davanti a Gesù è stato un sacrificio di espiazione attraverso il quale tante anime saranno state toccate, tante guarigioni saranno avvenute attraverso il sacrificio di tanti per tanti altri che non hanno potuto farlo o che non hanno voluto farlo, ognuno intercessore per tutti e così passo dopo passo, opera dopo opera viene avanti il mistero della chiesa e si edifica tutta la comunità….una  comunità fatta non di “protagonisti” ma semplicemente di “chi ha potuto ha donato” con amore, con carità, con la preghiera proprio quello su cui lui,  Don Gerardo, ha lavorato tanto e ha cercato in tutti i modi di far capire in questi anni di servizio nella nostra Parrocchia!!!

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