Il pane disceso dal cielo – SS. Corpo e Sangue di Cristo
Descrizione

«Ho spezzato il mio corpo come se fosse pane e l'ho distribuito agli uomini. Perché no? Erano così affamati e da tempo». Queste parole di Etty Hillesum, giovane ebrea morta nel campo di concentramento di Auschwitz dopo un profondo cammino spirituale, non sono lontane da quelle pronunciate da Gesù, e dai suoi sentimenti vissuti molti secoli prima.
Egli era pronto: a morire, a farsi mangiare, a diventare nutrimento per i suoi discepoli affamati di speranza, di giustizia, di eternità. Ora si trattava di lasciare un segno della sua continua presenza e della sua costante azione dinamica per loro e per tutti. «Questo è il mio corpo che è dato per voi» (Lc 22,19). Un regalo che consentisse di «vivere per (= attraverso) il Padre e per Gesù», «in eterno», come evidenzia il Vangelo di oggi. Un simbolo efficace che rendesse avvertibile e stimolante la tenerezza del Padre e trasmettesse il coraggio e la forza del Figlio.
Il Mahatma Gandhi immaginava Dio come un immenso pane che sfama gli uomini sulla terra. Se la natura e la vita sono il suo primo e indispensabile dono, Cristo è l'ultimo e definitivo. Il sacrificio di Gesù è quell'azione sacra che rende perfettamente visibile l'amore, giungendo a offrire la vita per continuare a essere tale: amore senza rifiuti, vendette, fughe, bugie.
Mangiando il suo pane, anche noi proveremo a essere briciole di cui altri possano nutrirsi. Saremo meno completi ed efficaci di lui, ma importanti per la vita e per il mondo.

Dettaglio
  • Data: 10 Giugno 2023