Credere è più che vedere – Seconda Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia
Descrizione

Quanto è vicino, Tommaso, alla razionalità che oggi ci pervade. Vedere, toccare, sentire, avere le prove, essere certi… altrimenti quella cosa non esiste o non ci tocca, specialmente se siamo gio-vani. Col tempo e l’età che cresce è più facile rendersi conto che le nostre percezioni sono limitate, anche quelle del più grande scienziato del mondo, perennemente alla ricerca di una verità che, tutta intera, pare inafferrabile.
Eppure se non mettessimo in campo la virtù della fiducia (in ciò che ci trascende, negli altri e persino in noi stessi) la nostra vita sarebbe assai povera. Non ci metteremmo in strada per paura di un’imperizia altrui, non scommetteremmo sulle relazioni e sui le-gami, non usciremmo mai dai nostri confini. Probabilmente perde-remmo una buona fetta di esistenza, forse la sua parte migliore.
Tommaso, detto Didimo (= gemello, doppio), non solo non si fida delle promesse di Gesù, ma neppure della testimonianza dei suoi amici. Quando se lo ritrova davanti, Gesù non lo maledice e nep-pure gliene fa una colpa. Piuttosto chiama beati quelli che credono senza aver visto.
La fiducia rende la vita migliore, più semplice, più dignitosa. Cer-to, si corre il rischio di qualche amara delusione, soprattutto se abbiamo un’accesa sensibilità. Ma quanto ci perdiamo, a dimenti-care chi ci consente di respirare e ci porta nel suo Cuore.

Dettaglio
  • Data: 23 Aprile 2022