Collaboratori di Dio – IV Domenica d’Avvento
Descrizione

Non sempre noi cristiani siamo consapevoli dell'importanza di Maria e Giuseppe nella vita del Figlio di Dio. Non si tratta semplicemente degli aspetti educativi, degli insegnamenti preziosi e della testimonianza offerta dal proprio esempio.
I vangeli dell'infanzia di Gesù ci consegnano un bambino salvato da un gesto di rispetto e di amore di un uomo che accetta una paternità adottiva e sceglie di non applicare pedestremente la legge in favore della promessa sposa e del nascituro.
Giuseppe è un giusto, dice Matteo. Se la norma gli consentiva di accusare pubblicamente Maria e avrebbe condotto alla lapidazione della presunta infedele, egli in un primo tempo decide di lasciarla vivere, abbandonandola in segreto. Il successivo messaggio di Dio lo convince a farsi carico di un familiare che si dedicherà alla salvezza del proprio popolo, lasciandogli immaginare la fatica e la responsabilità per chi dovrà svezzarlo e farlo crescere nella giusta direzione.
Stupisce ancor di più l'immensa fede e semplicità di Maria, donna probabilmente giovanissima, ma piena di disponibilità al servizio della vita e del suo Signore. Nel silenzioso e meditato accompagnamento a Gesù patì prove di ogni genere, ma non smise mai l'abito dell'abbandono a Dio.
Maria e Giuseppe ci ricordano che ogni figlio è un dono da proteggere, far crescere e offrire al mondo. E che chiunque può essere collaboratore di Dio per il bene dell'umanità.

Dettaglio
  • Data: 15 Dicembre 2022