Pasqua di Risurrezione 2025
Domenica 20 aprile in una chiesa stracolma di fedeli alle 10,45 si è svolta la celebrazione della Santa Messa di Pasqua in Resurrectione Domini.
La Pasqua è tempo di Resurrezione: “Cristo è risorto e vive tra di noi”. La Risurrezione è un fatto, non è l’interpretazione di un fatto, è avvenuto il passaggio definitivo dell’umanità dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla paura alla fiducia, dalla desolazione alla comunione.
Il Cristo risorto per i cristiani è quell’uomo che si è caricato sulle spalle le colpe di tutti, anche le liti, i rancori, gli abbracci mancati per non saper perdonare.
In Lui si poggia la nostra risurrezione, la nostra fede in cui ricrea l’uomo nuovo. Gesù è l’Alfa e l’Omega della nostra vita, è il Signore del tempo e della storia che ci invita a uscire dalle nostre comodità e a diventare annunciatori di speranza.
È il tempo della gioia, racconta il Vangelo, che non si limitata a quest’epoca dell’anno liturgico, ma è presente in ogni momento nell’animo del cristiano: Cristo non è un uomo del passato, che visse un tempo e poi se ne andò lasciandoci un bel ricordo o un esempio meraviglioso.
La sua Risurrezione è un forte richiamo ai cristiani di tutto il mondo ad “essere luce e a portare luce agli altri”. È mettere Cristo alla base di ogni realtà umana perché è sempre Lui a liberarci dalle prigioni, ad aprirci gli occhi, a sollevare i pesi caricati sulle nostre spalle fino all’ultimo giorno.
Papa Francesco dice “A Pasqua è cambiato il destino del mondo e oggi, che coincide anche con la data della risurrezione di Cristo, possiamo gioire nel celebrare, per pura grazia, il giorno più importante e bello della storia”.
Papa Francesco afferma anche che la Pasqua è il tempo in cui sperimentare la vittoria sulle nostre catene interiori, spesso segni di mediocrità. “Affrettiamoci a superare conflitti e divisioni, e ad aprire i nostri cuori a coloro che ne hanno più bisogno. Affrettiamoci a percorrere le vie della pace e della fratellanza . Rallegriamoci per i segni concreti di speranza che ci giungono da tanti paesi, a cominciare da quelli che offrono assistenza e rifugio a chi fugge dalla guerra e dalla povertà. Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità”.
La Risurrezione è rinascita è il passaggio a una vita una vita immersa nell’eternità di Dio. Non si tratta di qualcosa che Gesù ha ottenuto solo per sé, ma anche per noi, per i quali è morto e risuscitato.
Al termine della significativa celebrazione Don Gerardo circondato dai bambini ha distribuito cioccolata a tutti dopo che aveva sospeso questa consuetudine per tutto il periodo della Quaresima!