Ora tocca a voi – Ascensione del Signore /C
Domenica 1 giugno 2025
L’Ascensione al cielo del Risorto può lasciare perplesso l’uomo ra-zionale ed efficientista del nostro tempo. Se Cristo risorto fosse rimasto tra noi, vivente e immortale, certo sarebbe stato più con-vincente sulle opportunità della fede. Non sarebbe bastata qual-che apparizione, a macchia di leopardo, o un faccia a faccia con i grandi leader della storia per evitare un bel po’ di guerre, distru-zioni, sofferenze? Chissà.
Sicuramente non è questa la mentalità del Dio cristiano, che si guarda bene dal ridurre la portata del libero arbitrio umano. Il suo abbraccio stringe, ma non costringe.
I racconti dell’Ascensione sono accompagnati dall’ultimo invito ai discepoli di essere suoi missionari, di «predicare a suo nome la conversione e il perdono dei peccati» fino ai confini del mondo; ma soprattutto di vivere in se stessi la via che Cristo ha indicato, come scrive la lettera agli Ebrei, «con cuore sincero, nella pienez-za della fede», della speranza e della carità.
Come recita una famosa preghiera del XIV secolo, «Cristo non ha più mani, ha soltanto le nostre mani per fare oggi le sue opere. Cristo non ha più piedi, ha soltanto i nostri piedi per andare oggi agli uomini… Cristo non ha più forze, ha soltanto le nostre forze per guidare gli uomini a sé. Cristo non ha più vangeli che essi leg-gano ancora, ma ciò che facciamo in parole e opere è l’evangelo che lo Spirito sta scrivendo».