Nelle mani del Padre – IV Domenica di Pasqua /C
Domenica 11 maggio 2025
Il messaggio di questa domenica del tempo pasquale ci vuole riempire di fiducia: siamo nelle mani di Dio, e non ci potrebbe essere posto migliore. Perché Dio è Padre, asciuga le lacrime dagli occhi dei suoi figli e li protegge da ogni nemico, che non potrà prevalere: nessuno, infatti, può strapparci da lui.
Se nella vita terrena ci possono essere fatiche e bisogni, fame e sete di beni, di affetti, di interiorità, davanti all’Agnello sovrano dell’universo (Cristo Gesù) non avremo problemi, perché egli sarà lì per condurre il suo gregge «alle fonti delle acque della vita», presso Dio.
Il nostro grande dubbio può essere: ma noi faremo parte di questo gruppo? Sembrerebbe che soltanto noi abbiamo il potere di escluderci. Nessun nemico sarà più forte di Dio, ma il suo potere si dissolve davanti alla libertà che ci dona.
Tocca a noi ascoltare la voce del buon pastore Gesù, seguire i suoi atteggiamenti e le sue scelte. Tocca a noi, come scrive l’Apocalisse, «prestargli servizio giorno e notte nel suo tempio». Se pensiamo che il nuovo tempio, per Gesù, è il suo corpo (Giovanni 2,21), e lui è presente nei piccoli che hanno avuto fame e sete, sono stati forestieri e nudi, malati e carcerati (Matteo 25,40), l’unico grande requisito è aver imparato ad amare i propri fratelli (cioè tutti gli esseri umani) come li ama l’unico Padre, Dio.