Gesù vera luce – II Domenica dopo Natale /C
Domenica 5 Gennaio 2025
L’incontro con la luce è una delle esperienze primarie dell’uomo.
«È venuto alla luce», si dice, pensando al momento in cui ciascuno di noi ha iniziato a respirare autonomamente. La luce permette di vedere, di conoscere, di agire. La luce risveglia, esalta, guarisce. La luce si alterna alle tenebre, consentendoci di apprezzarla o di rimpiangerla. Forse per questo l’antica lingua indoeuropea definiva la divinità come colei che emana luce.
In molte culture l’origine del cosmo è pensata in connessione con la luce: la prima alba della cultura egizia; l’esplosione di miriadi di luci e armonie dal suono della divinità creatrice nell’induismo; la Parola generatrice di Yahvé nella Bibbia: «”Sia la Luce!”. E la luce fu» (Genesi 1,3).
Per San Giovanni, Dio è Luce (1 Giovanni 1,8). E Cristo è il Verbo, la Parola che l’ha resa presente, e ancora oggi può illuminare l’umanità, svelandole l’amore del Padre e rendendola sua figlia (Giovanni 1,1-5. 9-12).
Agli uomini spetta la scelta di accogliere o meno questo dono: vivere come se nulla fosse cambiato con la sua venuta; non ascoltare la sua voce amorevole che conduce alla pace; accontentarsi di luci artefatte e caduche. Oppure seguire i discepoli della luce vera, quel Gesù che ci invita a vedere, da figli, la luce in noi. E ci esorta a non nasconderla sotto il moggio, ma ad essere luce per il mondo intero (Mt 5,14-16).