I fiori nel deserto. Riflessione sulla prima Domenica di Quaresima
Descrizione

Non è una benedizione, il deserto. Chiedetelo a chi lotta ogni giorno per recuperare acqua, cibo, vita. Quaranta giorni, poi, sono un’eternità per chi non ci è abituato. Può sembrare un dio sadico, quello che sospinge Gesù nel deserto.
Eppure è proprio lì che il Padre lo attende. In quel silenzio, in quella solitudine, in quella fatica, Gesù cresce. È superiore alle lusinghe del diavolo, rafforza la sua capacità di riflettere e la sua tempra, è pronto a scegliere la via migliore.
Nella nostra vita non è una benedizione la solitudine, la crisi, la malattia. Cristo le ha combattute in tutti i modi. Eppure, quando si affacciano al nostro percorso, dobbiamo fare attenzione a non odiare la vita, insieme ad esse. Fanno parte del nostro percorso di esseri fragili e limitati, una situazione in cui ci siamo trovati e che dobbiamo imparare ad accettare. Ma anche queste sono occasioni per comprendere e comprenderci, per apprendere ed amare.
Nella fede siamo certi che Dio non ci abbandona. Il suo Spirito suggerisce vie d’uscita creative o attiva il dono dell’attesa paziente: quella che non sciupa nulla perché coglie l’essenza nelle pieghe della realtà. «Non esiste nulla che sia un problema che non abbia un dono per te, tra le mani» scriveva Richard Bach. O, citando Leopardi, come una ginestra possiamo fiorire nel deserto, facendo fiorire il deserto. Proprio come fece Gesù.

Dettaglio
  • Data: 19 Febbraio 2021