Un Dio buono – XXV Domenica del tempo ordinario
Descrizione

Se Gesù usasse la parabola che ascoltiamo oggi in un talk show televisivo, sarebbe subissato da fischi, insulti o dinieghi. E non soltanto da sindacalisti indignati. «Non è giusto!», ci viene da dire, «non è equo!». I lavoratori dell'ultima ora non hanno diritto alla stessa paga di quelli che hanno iniziato la giornata.
«I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie», ci ricorda il profeta Isaia parlando di Dio. E Gesù: «Se la vostra giustizia non supererà a quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli» (Mt 5,20). Ossia, non imiterete Dio.
«Dio non rifiuta la giustizia. Egli la ingloba e supera in un evento superiore dove si sperimenta l’amore che è a fondamento di una vera giustizia. Questa giustizia di Dio è la misericordia» ha scritto papa Francesco nella Misericordiae Vultus.
Non è una buona notizia che il padrone voglia dare un lavoro a tutti? Non è positivo che rispetti i patti, retribuendo come concordato i suoi dipendenti? Non è importante che si fermi a discutere con chi lo accusa, chiarendo la sua posizione?
Il Dio predicato da Gesù è fatto così: tiene ad ogni uomo, vuole la sua salvezza, ha pronta una meta meravigliosa per tutti, anche per quelli arrivati all'ultimo momento utile. Ma ci tratta con responsabilità: saremo noi a chiamarci fuori, se non vogliamo accettare la sua logica. Per questo può succedere che «gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
Ma non è che anche noi siamo «invidiosi, perché Lui è buono»?

Dettaglio
  • Data: 21 Settembre 2023