Attenti, pronti e vigili – XIX Domenica del tempo ordinario

La nostra società ha spesso un’idea di prontezza legata al cronometro. «Pronti? Via!» urla lo starter di una corsa competitiva dove anche i centesimi di secondo fanno la differenza. Così come il partner dice alla propria compagna: «Sei pronta?», agitato per qualche minuto di ritardo. O il classico: «Pronto!» della risposta telefonica che ogni tanto risuona nel vuoto perché è già partita la segreteria.
C’è però una prontezza legata alla capacità di centrare la propria attenzione su ciò che è decisivo, di essere dentro all’evento che può cambiare e realizzare la propria vita.
Così il Vangelo ci chiede di essere «sul pezzo» nella nostra quotidianità, per scegliere di dire e fare il bene, per apprendere e imparare cose nuove, per accogliere le domande e le richieste di chi è in difficoltà.
Non sappiamo quanto tempo avremo a disposizione, quando dovremo riconsegnare i doni ricevuti temporaneamente, compresa la stessa vita terrena. Le immagini usate da Gesù non vogliono instillare paura o preoccupazione. La giusta attenzione consente di mantenere la serenità, perché la prospettiva non è una tragedia, ma un premio. I servi svegli saranno «beati», felici; addirittura serviti dal padrone, cosa impensabile per le consuetudini del tempo. È proprio ciò che ci prospetta Dio per la fine della nostra vita