Parrocchia San Carlo Borromeo Cave
  • Parrocchia
    • Storia della Parrocchia
    • Consiglio Pastorale Parrocchiale
    • Consiglio Parrocchiale Affari Economici
    • San Carlino
    • Archivio Notizie
    • Maestre Pie Filippini
    • Cursillos di Cristianità
    • Ordine Francescano Secolare
    • Comitato Sant’Antonio
    • Lu&Gi
    • Sinodo 2021 – 2023
  • San Lorenzo
  • Catechesi
    • Battesimale
    • Fanciulli
    • Ragazzi
    • Adulti
  • Carità
    • Progetti
  • Liturgia
    • Ministranti
    • Coro
  • Galleria Fotografica
  • Contatti
Home / Dal Parroco / Saluto alla comunità

Saluto alla comunità

29 Giugno 2025
Dal Parroco
0

Carissimi, quando venni tra voi, nove anni fa, portavo nel cuore tanti desideri, aspirazioni e soprattutto il desiderio di donarmi esclusivamente a voi… venni tra voi senza conoscere nulla di voi, accompagnato solo da una profezia che il vescovo Domenico mi consegnò: “desidero che la comunità di san Carlo, dal grande potenziale, sia il cuore pastorale, soprattutto dei giovani, di Cave”… venni così in mezzo a voi senza un programma preciso: per la prima volta parroco, in una situazione di passaggio coi frati, difficile non solo affettivamente, ma anche logisticamente, di spazi, di luoghi che la comunità potesse abitare liberamente e sentirla davvero casa sua… il 16 ottobre 2016, con una chiesa piena, ahimè non di caviselli, seppi dire solo: grazie, andiamo avanti!

Sembra che questa prima lettura di oggi sia stata scritta anche per me: in questi anni mi sono “alzato in fretta” dalle mie abitudini e reticenze, e “messo la cintura e legato i sandali” del servizio, cercando di camminare davanti a voi per indicarvi la strada, in mezzo a voi con l’esempio, dietro a voi per proteggervi; ho coperto col “mantello” della grazia di Dio, nell’amministrazione dei sacramenti, nella predicazione, nell’ascolto spirituale, con la presenza continua, quanti il Signore ne ha mandati e tutti sono stati invitati alla sequela, senza distinzioni alcuna… ho creduto sempre che ognuno, con doni e talenti, poteva contribuire ad un serio cammino di fede ad edificare la comunità.

Oggi, per grazia di Dio, questa chiesa è piena di parrocchiani, di volti familiari, di vita condivisa insieme, di esperienze che hanno segnato non solo questi anni, ma anche la mia vita. Voglio ancora dire GRAZIE: ringraziare il Signore per questi anni e per le vostre vite: ogni momento, ciascuno di voi, ha contribuito alla mia crescita umana e sacerdotale. Voglio ringraziare chi ha donato tempo, fatica, alla comunità, per la sua crescita ed edificazione, dalle cose più piccole e nascoste a quelle grandi e a progetti apparentemente impossibili; a chi ha condiviso gioie e dolori. Ognuno di voi abbia da Dio la ricompensa per l’amore e il servizio profuso e che ancora donerete. Desidero dire grazie a chi non ha compreso la mia azione pastorale, a chi ha preso le distanze, chi ha preferito le chiacchiere e talune volte, la calunnia: mi hanno aiutato nel discernimento per meglio servire la comunità. Grazie a chi vive e ha vissuto la comunità come un “supermercato del sacro”, ne dentro né fuori, ma solo uso e consumo: mi ha aiutato ad essere più incisivo nella proposta di fede.

Sento nel cuore anche, il desiderio di chiedere SCUSA, di chiedere PERDONO per le mie intemperanze, per il mio carattere a volte spigoloso, che non manifesta sempre i sentimenti nobili e belli, ma soprattutto perché non sono riuscito a darvi una “casa” da abitare in pienezza, di non essere stato capace di attivare percorsi di dialogo capaci di giungere ad una soluzione definitiva e risolutiva del convento: il buon Dio non ha voluto e forse i tempi non sono ancora maturi… ho nel cuore di chiedere scusa, a chi, in questi anni, non si è sentito capito o non si è sentito amato abbastanza da me.

Sono certo che in questi anni, come Paolo, “Il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo”. Per questo, brevemente, vorrei ricordarvi che tutta la mia azione pastorale di questi anni, nell’ascolto dello Spirito, ha avuto questi cardini:

– Innanzitutto, la Parola di Dio: la predicazione semplice, sempre incentrata sulla Parola, le Lectio su alcuni libri della Bibbia, sono stati proposti come il pane necessario per la conoscenza del mistero di Dio; di poi, la catechesi, a tutti i livelli, dai bambini agli adulti, incentrata sul cammino di vita cristiano che trova la sua massima espressione nella comunità dei discepoli… non battitori liberi, ma fratelli che camminano insieme verso la meta comune della realizzazione in noi del Regno di Dio;

– Al centro della vita comunitaria, poi, la liturgia: credo fermamente che la liturgia non sia proprietà esclusiva dei preti ma un patrimonio di tutti i discepoli del Signore, conoscerla, decodificarne il linguaggio, parteciparvi attivamente nella ministerialità, prepararla con attenzione e cura, escludere ogni sciatteria e superficialità, curarne i particolari, attingere alla sapienza celebrativa della Chiesa, è lasciare che il Mistero di Cristo celebrato diventi vita per i discepoli che ne prendono parte e non spettatori di un mistero impenetrabile. Il prete celebra anche per se stesso, ma soprattutto per edificare la comunità dei discepoli e rendere Gesù il centro della nostra vita ed esperienza cristiana, soprattutto nell’Adorazione Eucaristica e nella Santa Messa. Permettetemi al termine della Messa di farvi un regalo e di chiedervene uno: voglio donare a ciascuno di voi un piccolo libricino; non è un trattato di liturgia né di teologia, ma una testimonianza sulla Santa Messa di Catalina Rivas, una mistica e missionaria laica della Bolivia, ancora vivente. Un testo semplice, ma forte, che illustra la grandezza spirituale della Messa presi per mano dal Signore e dalla sua Santissima Madre. Ve lo dono con tutto il cuore! Ma vi chiedo anche un regalo: leggetelo insieme in famiglia! Mamma, papà figli… insieme con i nonni… non abbandonatelo in una libreria… lasciate che questo piccolo testo vi faccia riflettere e vi aiuti a vivere con maggiore intensità la celebrazione della Messa.

– Infine, l’esercizio della carità prima e più grande forma di evangelizzazione. La Chiesa annuncia il Vangelo con l’amore, con l’accoglienza con l’attenzione all’altro nelle sue esigenze. Non per proselitismo, ma per attrazione. Non mai detto “no” a nessuna iniziativa che riguardasse l’annuncio… in ogni proposta ho colto la voce dello “Spirito che dice alla Chiesa Vieni!”

Questo cammino fatto, in questi anni, ci riconduce alla domanda fondamentale che ancora oggi, Gesù ci rivolge: “Ma voi chi dite che io sia?”. Domanda che deve trovare accoglimento nel nostro cuore ogni giorno e dal profondo dell’anima sgorghi, con potenza di Spirito Santo, la risposta: “Tu sei il Cristo il figlio del Dio Vivente”; Tu sei Colui che da senso alla vita, Tu sei Colui per cui vale la pena riporre ogni desiderio e afflato del cuore, Tu sei Colui che doni la vita in abbondanza, Tu sei Colui che edifichi e guida la Chiesa nella diversità dei doni e dei carismi, Tu sei Colui, dal Cuore Eucaristico, che fai di ciascuno un’Eucaristia vivente, Tu sei Colui che conosco non dai libri o dallo studio, ma dall’esperienza della vita, perché accompagni, guidi e sorreggi, con paterno affetto, il mio esistere e il mio essere, anche attraverso la vita e nella vita dei fratelli.

Io ho solo iniziato, sulla strada dei miei predecessori…, vi ho esortati ad essere comunità di discepoli insieme alle altre comunità sotto la guida del Vescovo, altri, spero porteranno avanti questo cammino. Oggi in modo particolare questa comunità è affidata alla cura pastorale di don Fabrizio, giovane e attento, umile e fermo nella fede e nella dottrina. A lui, rivolgo oltre la stima e l’affetto, una sola raccomandazione: questa comunità chiede di essere amata con le tue capacità, con i tuoi doni e carismi, con la tua presenza di pastore solerte; ti ascolteranno e ti seguiranno se ti fai loro compagno di viaggio.

Cara comunità di san Carlo, infine, per aprirti totalmente il cuore, voglio fare mia la voce di Dio attraverso il profeta Geremia: “Ti ho amato di amore eterno” (Ger 31,3b). Ti ho amata come si amano i figli, ti ho donato tutto il mio vigore giovanile, ciò che mi appartiene della fede, tutto quello che sono, con pregi e difetti; ora, il Signore ha aperto per me il tempo della prova, nella malattia di tante piccole cose, anche se tutte risolvibili, tuttavia voglio continuarti ad amare facendo un passo indietro e offrendo a Dio le mie piccole e grandi sofferenze per questa comunità e per la diocesi di Palestrina intera, nella quale sono divenuto presbitero, e in modo speciale per i sacerdoti e le vocazioni. Continuerò ad amarti nel silenzio della preghiera e se ci incontreremo per Cave, alla posta, dal medico, al supermercato, al bar, in ognuno di voi vedrò sempre la mia sposa amata, perché ad immagine di Gesù Buon Pastore vi resto fedele ancora con silenzio e nella preghiera. Si conclude oggi un tempo, per me e voi, ma in Dio nulla finisce tutto è custodito nella fornace del suo Amore, tutto è compimento di grazia.

Grazie per tutto e a tutti! Dio, per intercessione di Maria Fiore del Campo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, di san Francesco, San Carlo e San Lorenzo, ci mantenga fedeli al Vangelo nell’amore alla Chiesa e nella missione.

Don Gerardo

Share this:
  • Facebook
  • Twitter
  • Pinterest
Ultimi Articoli
Festa del Sacro Cuore
1 Luglio 2025
Lettera del Vescovo Mauro alla comunità di San Carlo in Cave
1 Luglio 2025
Grazie caro Don Gerardo!
29 Giugno 2025
Saluto alla comunità
29 Giugno 2025
Solennità di Pietro e Paolo /C
28 Giugno 2025

Eventi in programma

Lug 13
Tutto il giorno

Sante Messe del 13 luglio 2025

Vedi Calendario
Chi siamo:

Parrocchia San Carlo Borromeo
Piazza G. Marconi snc
00033 Cave    RM

Ci Trovi anche su:
Links Utili
  • Diocesi di Tivoli e di Palestrina
  • Chiesa Cattolica Italiana
  • Vatican.va
  • Cursillos di Cristianità
  • Rinnovamento nello Spirito Santo
Copyright © 2019 Parrocchia San Carlo Borromeo Cave. All Rights Reserved.